799 GRAMMI DI PURA TECNOLOGIA
La tecnologia avanza, passo dopo passo, pedalata dopo pedalata, inesorabile.
Tutto quello che conta evolve. Tutto il resto diventa passato.
Un restyling stilistico e tecnologico per innovare l’essenza del top di gamma di Casa Wilier.
Zero.7 Fedele nell’innovazione.
Scegli, combina, crea.
Scegli i componenti, aggiungi gli accessori e colora ogni elemento: Wilier Triestina porterà il tuo segno!
Inizia ora“Sono stato tra i pochissimi fortunati ad avere l’opportunità di provare la “nuova” Wilier Zero.7. Ho provato praticamente tutti i modelli alabardati prodotti negli ultimi 5 anni, e ricordo come fosse ieri le sensazioni avute guidando la prima Zero.7, testata nel novembre 2011 al bike-test Wilier organizzato dal mio Punto Rosso di fiducia il quale è anche sede della nostra squadra amatoriale, Mito Sport & Bike di Marostica.
Il modello di punta della gamma rappresentava aspetti tecnici innovativi senza precedenti, a partire dal peso del telaio ma senza tralasciare movimento centrale di nuova generazione, design ed altri aspetti….
La voglia -dopo due anni e mezzo- di poter provare la neonata Zero.7 era frutto della curiosità nel testare il “restyling” di un modello che a mio modo di vedere era dal punto di vista tecnico difficilmente migliorabile, se per miglioramento intendiamo una tangibile sensazione di diversità in sella. Mi aspettavo cambiamenti sul disegno del telaio ma tutto sommato medesime sensazioni alla guida. Sbagliavo.
Partendo dal presupposto che l’estetica è una cosa soggettiva a livello di gusti. Se un appunto poteva essere fatto al “vecchio” modello, era sicuramente il fatto di non rappresentare nelle linee e nelle forme un disegn “aggressivo”, se si eccettua il movimento centrale oversize; l’arrotondamento delle linee era accompagnato da concetti abbastanza semplici , pur belli, che rendevano l’estetica del telaio un pò “anonima”, a differenza di quanto realmente trasmette, se si vuole fare un esempio di paragone in casa, la nuova Centouno Air, è accattivante agli occhi già al primo sguardo. La nuova Zero.7 esteticamente non sembra neanche la parente della precedente.
L’aver lasciato aperto il triangolo di incrocio dei forcellini posteriori del carro non ha snaturalizzato un modello che dal punto di vista del disegno ha
rivisto completamente alcuni aspetti che lo rendono molto più appetibile agli occhi da subito.
Il disegno di innesto della forcella sul telaio, la squadratura dell’asse orizzontale all’altezza dell’inserto dei cavi anteriori, il lieve schiacciamento dei
foderi posteriori mantenuti comunque arrotondati si sposano con la leggerezza visiva di un telaio che guadagna in grinta e personalità.
L’asimmetria del carro si sposa perfettamente con il movimento centrale maggiorato, e il non-pesodellla bicicletta è tale da poter essere manovrata con le mani senza alcuna fatica. Riuscire a dimagrire ulteriormente il peso del telaio rendeva ancor più impegantivo non perdere a livello di rigidità e comportamento stradale alle alte velocità.
Lo scrivente non è uno scalatore, ma il beneficio in salita della Zero.7 è difficilmente spiegabile se non la si prova di persona; la mia Imperiale pesa “solo” 7 kg,
ma sembra un mulo a confronto, non solo e non tanto per il peso, ma anche per la resa incredibile che la neonata ha a livello di “scarico watt” sulla strada, “sembra di non buttare via niente…..”
La rigidità del telaio è tale che il suo peso piuma non si sente se non nel beneficio che deve avere in quanto tale. Arrivando in cima ad una salita, ci si butta giù senza paura, discesa ripida, tecnica, velocissima…. in un attimo si raggiungono velocità corsaiole, e la sensazione più bella è la sicurezza che trasmette, sia nei tratti dritti che negli inserimenti in curva, perfetta rigidità laterale, già sentita in salita, ma che esprime tutta la sua efficacia nei tornanti presi in accelerazione.
La frenata è molto equilibrata, regolare nel comportamento del telaio, che non sembra neanche pesi 700 grammi…..
Lì dove alle alte velocità la rigidità dello stesso è tale da generare un comportamento da vera corsaiola….
Non avresti mai voglia di scendere, lei ti chiama alla spinta, ti chiede di più, e la sproporzione tra quello che spendi di energie e quello che ricevi in prestazioni è il fattore che distingue una bella bicicletta da una grande bicicletta…
Per il mercato importante curarne la gamma dei colori. Per concludere possimo tranquillamente ribadirlo, ancora più leggera, infinitamente più veloce, una rigidezza ideale, ed ora anche molto più bella, grintosa ed accattivante… up-grade riuscito.L. A.”
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